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Eco dalle parrocchie...

SENTIRSI PARTE DI UNA GRANDE FAMIGLIA

(a cura dei giovani della parrocchia dei SS. Pietro e Paolo - Dragonea) 


Sentirsi parte di una grande famiglia…. questa è stata la prima sensazione che noi giovani di Dragonea, appena accolti nella Diocesi di Amalfi-Cava, abbiamo avvertito già dalle prime fasi dei riti di accoglienza della giornata diocesana dei giovani dal titolo “Dove è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore”. Per noi è stato bello essere “salutati” con sincerità e autenticità dai giovani delle altre realtà diocesane. L’incontro svoltosi nella parrocchia di S. Alfonso a Cava de’ Tirreni sabato 23 marzo era stato organizzato in modo che ogni gruppo, formato da giovani di almeno due parrocchie diverse, potesse compiere un percorso a tre tappe. Il primo step consisteva nel proporre un’ attenta riflessione su un brano tratto dagli scritti di Carlo Carretto, religioso della congregazione dei Piccoli Frati del Vangelo, dal titolo “Perché stare nella Chiesa?”: un’ analisi attenta e verace, capace di vedere oltre, scritta più di cinquanta anni fa, ma profondamente attuale sull’idea moderna di chiesa e di fede. Il secondo momento consisteva in una sorta di “rappresentazione” della vita giovanile, in famiglia e fuori di essa: in entrambi i casi il messaggio risultava forte e chiaro, ovvero solo grazie alla preghiera, che unisce tutti i componenti del nucleo familiare, e grazie alla fede in valori sani, è possibile superare gli ostacoli e le difficoltà che la vita di ogni giorno ci propone. L’ultima fase consisteva in un confronto a più voci sui temi trattati precedentemente: la fede viva in Gesù permette a tutti noi di affrontare con tenacia le sfide che di giorno in giorno la realtà quotidiana ci pone, allo stesso modo la famiglia, esempio di “catechesi continua”, ci consente di dedicarci a pieno al messaggio di Cristo. Il campo in festa si è poi radunato all’interno della chiesa dove è stato possibile ascoltare la testimonianza di due giovani sposi che hanno affidato la loro vita a Dio: a suggellare e a rendere più vive le loro parole la presenza del loro bambino, prova della volontà di Dio di rafforzare nell’amore il loro rapporto. In seguito ci è stato mostrato un filmato sui missionari martiri albanesi: coloro che hanno amato Gesù fino alla fine, cioè fino alla morte, dovrebbero farci comprendere con quanto zelo alcuni nostri fratelli vivono il cristianesimo; si tratta di un atteggiamento che dovremmo riprendere anche noi, spesso tiepidi e facilmente influenzabili dal mondo circostante. Un altro momento veramente significativo dell’incontro è stata l’accensione delle candele, seguita alla lettura di una lettera di S. Paolo ai Romani: nessuno potrà separaci dall’amore di Dio, né la morte né la vita, e la luce accesa delle candele deve essere interpretato come un messaggio importante: “noi ci siamo Gesù, puoi contare su di noi!”. Per questo il gesto del mandato missionario ai giovani, immediatamente successivo, è stato percepito da tutti noi come una naturale conseguenza: il mondo ha bisogno di apostoli giovani e coraggiosi che possano testimoniare la fede oggi e l’impegno di portare il Vangelo del Cristo nel terzo millennio; che siano in grado di costruire una civiltà di amore, di giustizia e di pace. Come diceva Papa Giovanni Paolo II: “Cristo ha fiducia in voi e conta sulla vostra collaborazione. Cristo ha bisogno di voi. Rispondete al suo appello…”. Prima della preghiera conclusiva l’Arcivescovo ha chiamato all’appello tutte le parrocchie presenti per farci dono di un rosario; noi della parrocchia dei SS. Pietro e Paolo di Dragonea, insieme ai giovani della parrocchia di S. Cesareo di Cava de’ Tirreni, appena entrati nella Diocesi, siamo stati accolti da applausi di incoraggiamento. Tutto questo a testimonianza del fatto che insieme per un’unica missione, quale annunciare il Vangelo con le nostre azioni, siamo più forti e credibili agli occhi del mondo. Il pomeriggio, conclusosi sul piazzale antistante la chiesa con un momento di convivialità, ha permesso a tutti noi di incontrare e conoscere nella fraternità i giovani delle altre parrocchie. Se il buongiorno si vede dal mattino…. la nostra esperienza di fede nella nostra nuova Diocesi non poteva cominciare in un modo migliore!!!